35 ANNI, DESIDERIO DI UNA NUOVA GRAVIDANZA, RINVIATA PER ATTACCHI DI PANICO ED USO DI EN, PLASIL E BENTELAN

Schio (VI), lì 4 marzo 2009

Salve

spero di scrivere all’indirizzo giusto.

Ho 35 anni, una bambina di 7 anni e vorrei un’altra gravidanza, ma soffro di attacchi di panico da quando avevo 19 anni. Uso al bisogno dalle 5 alle 10 gocce di En, e volevo sapere se le potevo usare in caso di una gravidanza. Ultimamente mi hanno consigliato di prendere le Pineal per sostituire le En, contengono anche la valeriana e volevo sapere da voi se è possibile usarle in gravidanza.

Vorrei anche sapere, onde evitare magari malattie genetiche se è possibile fare una mappatura genetica prima di procreare e che esami devono essere fatti.

Soffro di coliti anche molto forti tanto che in qualche occasione ho dovuto ricorrere alla puntura di Plasil. Se fossi in gravidanza, questo farmaco, sarebbe dannoso?

Vado soggetta a brutte laringiti che mi obbligano a prendere il Bentelan. Tutti questi farmaci si possono usare o è meglio che rinunci per sempre a una gravidanza?

Aiutatemi, ormai inizio ad invecchiare e la paura sale al posto di passare e i miei sensi di colpa e di pentimento mi rendono le giornate avvilite.

Se qualcuno mi può aiutare lo ringrazio fin d’ora dal profondo del cuore

Grazie!

Stella

Gentile sig.ra Stella, il Telefono Rosso del Policlinico Gemelli di Roma,   n. 06 30156298 (ore 9-13 dal lun. al ven.), La potrà senz’altro aiutare in vista di una nuova gravidanza. Per l’intanto inizi a prendere l’acido folico. Non è facile riuscire a prendere la linea, ma verso mezzogiorno ci sono più probabilità. A risentirci sia se è riuscita a prendere la linea e sia, anche se questo non garba molto ai medici del Telefono Rosso, per cercare di farLa chiamare da esso, in qual caso ci deve inviare un suo recapito telefonico.

Salve,

volevo innanzitutto ringraziare l’operatore che venerdì [6 marzo] gentilmente mi ha telefonato e avvisato dell’attesa della chiamata del Telefono Rosso ricevuta da lì a poco.

Ho parlato con una dottoressa che è stata molto gentile e paziente a rispondere a tutte le mie domande.

Mi è stato detto che le En, come tutte le benzodiazepine prese nel 1° trimestre di gravidanza possono provocare l’1,5 di labbro leporino su 1.000 bambini, rispetto all’1 su 1.000 di una donna che non usa niente, quindi la differenza è proprio poca. Poi mi è stato detto che in caso avessi bisogno di usare il Bentelan x forti laringiti lo si può usare senza timore, così anche per l’iniezione di Plasil.

E’ ovvio che sarebbe meglio per tutte non usare niente in quel periodo, ma, non potendo astenersi, questi farmaci non sono così pericolosi come alcuni medici dicono.

La mia paura di una nuova gravidanza, nonostante che potrei prendere le En, purtroppo non è passata. Il ricordo della mia prima  gravidanza, i nove mesi così lunghi, difficili e in solitudine con tutte le mie paure, con le contrazioni ed il riposo forzato sempre dentro casa da sola, mi hanno così traumatizzato che mi bloccano nel prendere una decisione.

Tanta è la voglia e tanta la paura e tanti sono i rimorsi e i sensi di colpa verso il mio tesoro che chiede a Gesù la compagnia di una sorellina o di un fratellino…Vorrei veramente tanto che qualcuno mi aiutasse a trovare la forza per vivere interamente la mia vita, ma questi attacchi di panico mi limitano in tutto.

Ogni volta che per televisione vedo un parto o so della nascita di qualche figlio di qualche mia amica mi ritrovo in lacrime e un senso di inferiorità. Questo mi fa capire che il desiderio della gravidanza magari c’è, ma la paura mi blocca.

Con tanta gratitudine vi auguro buon lavoro e buona giornata,

Stella

Gentile sig.ra Stella, innanzitutto voremmo dirLe, come Le avrà anche detto, se glielo ha chiesto, la dott.ssa del Telefono Rosso, che in genere ogni gravidanza è a se stante. Non è detto che siccome la prima è andata male, la seconda sarà lo stesso e viceversa. Per l’altra sua domanda che si è dimenticata di porre, sarà nostra premura farLa richiamare.

Inizi pure a cercare la cicogna.

Se ti piace gravidanza felice ricordati di seguire la nostra pagina facebook

41 commenti su “35 ANNI, DESIDERIO DI UNA NUOVA GRAVIDANZA, RINVIATA PER ATTACCHI DI PANICO ED USO DI EN, PLASIL E BENTELAN”

  1. Ho trovato questi consigli molto semplici e mi piacerebbe che tutte voi li leggeste. Durante gli attacchi di panico: consigli per fronteggiare la crisi

    La prima cosa da fare in caso di crisi da attacchi di panico, è di cercare una posizione comoda: se ti senti costretto, liberati della cintura o allenta un bottone della camicia. Concentra poi la tua attenzione sul respiro e cerca di fare respiri corti, superficiali e regolari.

    Cerca di fare attenzione ai sintomi che accompagnano la crisi da attacchi di panico: senso di oppressione al petto, formicolio agli arti, capogiri o sudorazione fredda…
    Intervieni su di essi, massaggiando lentamente ma anche con vigore la parte in cui si condensa il malessere. Per esempio, se avverti l’oppressione al petto, massaggia il torace; se invece avverti un formicolio alle braccia o alle gambe, massaggia gli arti; se ti senti il viso sudato o infiammato dal calore, massaggialo con entrambe le mani, come se dovessi liberarti, attraverso il massaggio, della tensione che percepisci, facendola fuoriuscire verso l’esterno. Il movimento deve essere deciso, come se stessi spingendo fuori da te la forza che smania di emergere e che ha causato la stessa crisi da attacchi di panico.
    Ricordati che gli attacchi di panico passano sempre.

    A questo punto ti accorgerai che l’attacco, arrivato all’acme, comincia a diminuire. L’intensità che caratterizza la crisi da attacchi di panico andrà via via scemando, mentre tu avvertirai una sensazione di svuotamento, di grande stanchezza mista a sollievo. Proprio come accade dopo aver partorito.

    Rimettiti nella tua postura abituale e lascia fluire liberamente sensazioni e parole, impegnandoti a non censurare azioni e reazioni spontanee. Per esempio: ti senti di dire parole che ti sembravano inopportune? È il momento di pronunciarle e di liberarsi da un eccesso di autocontrollo. Scalci o tiri un pugno? Gli attacchi di panico segnalano che hai in te delle istanze aggressive da esprimere. Sorridi o ti commuovi? Forse è giunto il momento di arrendersi alle emozioni, che emergono prepotentemente proprio grazie alla crisi da attacchi di panico.

    Attraverso il panico, tutta l’energia vitale precedentemente compressa dentro uno stile di vita inadeguato viene scaricata di colpo, creando un sovraccarico che ci fa sentire completamente travolti. Se però seguiamo questi semplici consigli, sarà più semplice cogliere il messaggio “vitale” che l’attacco porta con sé e imparare, un po’ alla volta, a modificare il nostro atteggiamento mentale nei confronti delle sfide della vita.
    Perché arrivano gli attacchi di panico?

    Gli attacchi di panico non sono semplicemente una malattia da combattere o da estirpare. All’opposto, gli attacchi di panico sono eventi che esprimono sempre un’energia soffocata, “esplosioni” che portano alla luce modi di essere o lati di noi che forse abbiamo accantonato da troppo tempo. Abbiamo “compresso” troppo a lungo la nostra vita in atteggiamenti o situazioni soffocanti ed ecco che gli attacchi di panico, in modo dirompente, mandano un segnale d’allarme, risvegliando in un solo istante tutta l’energia inutilizzata, con effetti dirompenti per l’equilibrio di chi si trova di colpo travolto da questa “onda anomala”.

    Se vogliamo affrontare bene gli attacchi di panico, dobbiamo quindi in qualche modo ascoltarlo. Solo così potremo disinnescare la sua forza. Per iniziare a percorrere questa direzione, proviamo questo semplice esercizio.

    L’esercizio antipanico

    Trova un momento di tranquillità e di relax e a occhi chiusi pensa alle tue paure, alla tua ansia, agli attacchi di panico. Concentrati su quelle sensazioni spiacevoli: a cosa somigliano? Cosa ti fanno venire in mente? Cosa potrebbero essere?

    – Ti accorgerai che, senza troppa fatica, puoi far sì che le tue sensazioni si trasformino gradatamente in un’immagine, più o meno definita, più o meno realistica.

    – Prova a dare un nome all’immagine che si forma nella tua mente, prova a immaginare da dove viene, a trovarle una collocazione, una casa.

    – Se ad esempio si tratta di una figura umana, visualizza com’è vestita, com’è pettinata, che profumo ha, che gioielli indossa… E se questi elementi non si presentano spontaneamente prova a “vestirla tu”, fino a sentirla vicina, concreta… Analogamente se si tratta dell’immagine di un animale, di un oggetto o di altro.

    – Una volta che l’immagine si è formata, puoi sospendere l’esercizio, appuntandoti però mentalmente tutte le caratteristiche dell’immagine che hai evocato.

    – Nei giorni successivi, ogni tanto, torna con la mente all’immagine: è sufficiente che durante la giornata, in momenti qualsiasi, la rievochi per un istante, come se dovessi custodirla e portarla sempre con te.

    Perché questoi esercizio aiuta contro gli attacchi di panico

    Trasformare gli attacchi di panico in un’immagine permette di attivare un processo terapeutico molto profondo: l’energia vitale, invece di venire soffocata in incombenze e atteggiamenti quotidiani innaturali ed esplodere tutta assieme nell’attacco, diventa disponibile in un “formato” concentrato e curativo da “assumere” in qualsiasi momento. Le immagini, infatti, costituiscono il linguaggio più arcaico del cervello e sono in grado di attivare, con la loro semplice presenza, risposte molto vaste a livello dei neurotrasmettitori. Costruendo una nostra, personale immagine del panico, possiamo contattare quell’oceano sepolto di energie interiori poco alla volta, disinnescando così il meccanismo che sta alla base degli attacchi di panico.

    Rispondi
  2. E’ stupenda questa cosa teresa! Fantastica! Veramente interessante! anche a me è arrivato stamattina e non so come dirti benchè la paura che ho sempre avuto, ci sono rimasta male! mah la natura che strana! Grazie stella!

    Rispondi
  3. grazie stella, è bellissima la canzone! come va oggi? ma posso chiederti una cosa..se ti va mi rispondi! come hai fatto con la prima gravidanza che già soffrivi di dap? stavi meglio allora? l’hai cercata o ti è capitata? hai trovato cque il coraggio! ti va di raccontarmi un po’..!!?? Ti mando un bacione!

    Rispondi
  4. Ciao a tutte!!!!!!!
    Stellina come stai? Che novita’? Io il 13 Novembre partorisco con taglio cesareo….e piu’ mi avvicino e piu’ che me la faccio addosso!!! E’ una noia aspettare…..sono troppo curiosa…..uffa!!!
    Un bacione a tutte !!!!!!!

    Rispondi

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WhatsApp chat