15 novembre 2020
Buonasera,
sono Francesca, ho 37 anni e sto cercando di concepire; per questo da 3 mesi ho interrotto gradualmente (per mio scrupolo, chiedendo anche allo psicologo che mi segue) l’assunzione di Citalopram gocce Ratiopharm 40 mg/ml (dose di 10 gocce), che ho preso per circa 3 anni (due consecutivi con 8 gocce con uno stop a fine 2019 e poi ripreso dopo alcuni mesi con 10 gocce fino ad agosto),per un disturbo fobico-ossessivo e ansia. Purtroppo i sintomi si stanno ripresentando e vorrei capire se posso riprendere l’assunzione, in che dosi e se questo può comportare problemi per il concepimento e poi al feto, nell’eventuale gravidanza; come mi sembra di aver capito dalle info reperibili on line e dalla lettura delle vostre risposte ad altre donne, gli SSRI non sono teratogeni ma si possono presentare nei primi giorni di vita del bambino disturbi respiratori o altri. Inoltre ho letto uno studio, che può esserci correlazione con rischi del bambino di sviluppare disturbi dello spettro autistico, se la madre ha assunto a antidepressivi in gravidanza. È vero?
Vi ringrazio per la disponibilità.
Cordiali saluti,
Francesca
Buon giorno,
Le trasmettiamo la risposta del prof. Marco De Santis, responsabile del Telefono Rosso del Policlinico Gemelli di Roma:
“La signora deve valutare con medico curante necessità e dosi della terapia, che comunque è compatibile con gravidanza con le dovute accortezze di eco, ecocardiografia fetale e parto in centro con neonatologia. La sindrome neonatale transitoria è facilmente trattabile con riscaldamento ed idratazione, dipende anche dalle dosi assunte e non supera il 15-20% dei casi. La sindrome autistica è in aumento nel mondo occidentale e ha origini multifattoriali, non si può dire che il farmaco ne sia la causa.”
Dal momento che riteniamo il suo quesito e la consulenza del prof. De Santis molto utili per altre donne con i suoi stessi problemi, vorremmo poterli pubblicare sul nostro sito https://www.gravidanzafelice.com/, se è d’accordo. L’email non comparirà
Confidando nel suo buon cuore e nella sua sensibilità, cogliamo l’occasione per porgerLe i nostri più cordiali saluti,
Ass. Gravidanza Felice
P.S. Le segnaliamo ad ogni buon fine queste testimonianze sull’assunzione del citalopram in gravidanza sul nostro sito:
https://www.gravidanzafelice.com/citalopram-in-gravidanza/
https://www.gravidanzafelice.com/tavor-citalopram-ed-olanzapina-in-gravidanza-ed-in-allattamento/
https://www.gravidanzafelice.com/possibile-assumere-citalopram-ed-en-in-gravidanza/
https://www.gravidanzafelice.com/citalopram-e-alprazolam-in-gravidanza/
Se di Milano o della Lombardia, si può rivolgere anche ad ambulatori ospedalieri per donne con i suoi stessi problemi, quali https://www.gravidanzafelice.com/centro-psichedonna-all%e2%80%99ospedale-macedonio-melloni-fatebenefratelli-di-milano/
o il https://www.gravidanzafelice.com/gravidanza-e-psicofarmaci-ora-c%e2%80%99e-un-ambulatorio-dedicato/
Se di Roma o del Lazio, al https://www.gravidanzafelice.com/una-buona-notizia-per-le-romane-e-le-laziali-anche-a-roma-sostegno-psicologico-alla-maternita-per-donne-in-gravidanza-e-nel-periodo-successivo-al-parto/
Le segnaliamo anche l’Associazione Progetto Ilizia https://www.progettoilizia.org/
Francesca
Vi ringrazio molto. Vi chiedo un’altra delucidazione, visto che ieri ho sentito la psichiatra e le ho posto le stesse domande; la sua risposta è stata questa:” il Citalopram si può prendere ma io le darei invece la Paroxetina che è più conosciuta“. Io invece documentandomi in internet leggo che proprio la paroxetina è, tra gli SSRI, quello per cui si è riscontrato “un aumento nel rischio di malformazioni congenite, in particolare cardiovascolari associati all’assunzione della paroxetina durante il primo trimestre di gravidanza […] Il medico, all’atto della prescrizione, dovrà valutare l’opzione di trattamenti alternativi in donne in gravidanza o che stiano pianificando una gravidanza.”
Sono un pò confusa, se si prende, quale è meglio?
Grazie ancora, si potete pubblicare sul sito.
Saluti
Francesca
Buongiorno,
Le trasmettiamo il chiarimento del prof. Marco De Santis:
“La prescrizione la fa il curante. Vanno bene entrambi con le stesse precauzioni in gravidanza.”
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