Carissime,
scrivo per dirvi che il 28 dicembre 1991 è nato il mio secondogenito, perfettamente sano, laureatosi nel frattempo in Economia e Commercio.
Questo mio figlio volevo abortirlo (ne soffro ancora al pensiero) su consiglio dei medici da me e da mio marito interpellati, tra cui un ginecologo, il quale, pur dichiarandosi obiettore, pur tuttavia sconsigliava il prosieguo della gravidanza, perché, senza sapere di essere già incinta, mi ero fatta una radiografia al bacino per conoscere la causa di un mio dolore ad una gamba e secondo questi dottori il bambino sarebbe potuto nascere malformato.
M’ero già prenotata per l’aborto e stavo aspettando con la morte nel cuore il giorno dell’intervento, quando mi fu proposto di rivolgermi ad un bravo medico del Policlinico Gemelli di Roma, il quale accettò di visitarmi. Lui mi disse che la dose di radiazione a cui era stato esposto il bambino era molto bassa [Vedere Tabella radiazioni] e che non c’era nessun rischio per lui oltre a quello naturale comune a tutte le donne. Mi fece anche l’ecografia e tutto era a posto
Il consiglio che posso darvi dopo questa mia esperienza è di rivolgervi a medici veramente esperti, come quelli del Telefono Rosso, qualora in gravidanza si temano rischi di malformazione del bambino per assunzione di farmaci, per esposizione a radiazioni e per tutti gli altri motivi.
Un forte abbraccio, nella speranza che questa mia testimonianza possa essere utile a qualcuna,
Maria Grazia
Salerno, 10 febbraio 2019
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